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Sono proprio i particolari che rendono un bottiglia immediatamente riconoscibile anche a distanza, oltre che in tutte le parti del mondo, anche ai non esperti del settore. A questo proposito basta pensare all’etichetta caratterizzata da un design unico e inimitabile che adorna le bottiglie di champagne più famoso sul mercato, ovvero quelle del Dom Perignon.

Ogni imbottigliamento di questo millesimato racchiude uve di una sola annata, a dimostrazione delle peculiarità uniche. Di conseguenza non si trovano in commercio etichette prive dell’indicazione del millesimo. Ecco spiegato perché per determinate annate si rivela impossibile stabilire a priori il numero di bottiglie che verranno prodotte, come voluto dallo chef della cave, Richard Geoffroy.

Proprio in merito all’etichetta ci sono tante curiosità che molti sconoscono. Vediamo quali sono quelle più interessanti.

Dom Perignon: una bottiglia prestigiosa che non passa inosservata

La storia di questo champagne è abbastanza lunga e risale al ‘600, sebbene la prima bottiglia venne venduta solo nel 1936, dopo che l’omonimo abate benedettino creò il metodo champenois. Il prodotto da sempre viene apprezzato per le note fruttate, vivaci e dense, in grado di accarezzare il palato e regalare emozioni che conquistano i sensi.

Sinonimo di pregio, eleganza e raffinatezza, lo champagne Dom Perignon della casa Moët & Chandon non viene mai distribuito nella variante bianca prima che siano decorsi almeno otto anni. Per le versioni rosé, invece, occorrono dodici anni. Del resto, questo champagne rappresenta una delle eccellenze più importanti del panorama vinicolo internazionale ed è perfetto per fare un brindisi unico e memorabile.

Etichetta Dom Perignon: la storia

A differenza di quello che si potrebbe pensare, anche l’etichetta dei vini vanta una lunga storia. L’idea di contrassegnare in qualche modo il vino risale infatti agli antichi Egizi, i quali apponevano sulle anfore una particolare sigillatura a base di fango e argilla. Sulla chiusura venivano poi contrassegnate delle informazioni dettagliate, quali l’anno, il nome del produttore e la provenienza. Questa pratica venne poi affinata nel corso del tempo e adottata anche dai Greci e dai Romani.

dom pierre perignonStessa operazione venne poi compiuta sulle botti di legno, almeno fino al ‘600. Quando inizia a diffondersi la bottiglia di vetro, vista anche la crescente varietà dei vini prodotti. La più antica delle etichette è di certo quella scritta dal monaco benedettino Dom Pierre Pèrignon, ideatore del celebre metodo champenoise. Proprio per non confondere le varie annate e le vigne di origine, il monaco distingueva le bottiglie apponendo con uno spago legato al collo una speciale pergamena.

Questo sistema di classificazione, diventato troppo costoso, venne in seguito sostituito con etichette di carta stampate. Etichette stampate in bianco e nero, grazie all’invenzione della litografia che oggi tutti conosciamo e che risale al ‘700. L’etichetta del Dom Perignon non si presenta rettangolare come per la maggior parte dei vini, ma ha la forma di uno stemma. Riproduce la scrittura del monaco ed è stata notevolmente semplificata, anche se è stata appositamente mantenuta l’irregolarità delle lettere scritte a mano.

Per quanto invece riguarda la tavolozza delle tinte, questa è molto vicina ai colori della terra che rimandano a foglie secche e al rame. Come per ogni bottiglia di champagne, non mancano poi accenni in oro e nero che donano un tocco di classe all’insieme e permettono di presentare il prodotto al meglio agli occhi del consumatore finale.

Dom Perigon: le etichette più stravaganti

Negli ultimi tempi le bottiglie dello champagne più rinomato presentano anche etichette originali e fuori dai soliti schemi, pur mantenendo l’iconico stemma e la scrittura manuale del monaco, come avviene nella versione Vintage.

Etichetta Dom Perignon rosè vintage

Basti pensare, ad esempio, alla varietà Rosé Vintage, che presenta uno stemma con sfondo nero adornato da scritte color magenta. Particolarmente interessanti sono anche le etichette color oro delle bottiglie prodotte in edizione limitata, che hanno testimoniato il trapasso fra Richard Geoffrey e Vincent Chaperon.

dom perignon etichette fluo

Meritano anche una segnalazione le innovative etichette fluo, pensate per valorizzare un prodotto unico e inimitabile, che brilla dentro e fuori. In questo caso la bottiglia, che si illumina al buio, permette di accendere le serate in compagnia. Quindi di aggiungere brio al brindisi finale di qualsiasi evento importante. Per ottenere un effetto suggestivo basta ricaricare l’etichetta retroilluminata e impermeabile tramite l’interruttore removibile che si trova alla base della bottiglia.

Il planetario successo dell’etichetta del Dom Perignon

Dal ‘700 a oggi poco è cambiato sulle etichette del Dom Perignon, almeno per quanto riguarda la grafica. Lo scopo finale è sempre quello di permettere all’acquirente di distinguere con un semplice colpo d’occhio il prodotto, anche quando la bottiglia si trova esposta in mezzo ad altri vini. Ogni etichetta diventa quindi un’opera di pazienza e passione all’originale sigillo che veniva realizzato e applicato manualmente dal monaco benedettino.

L’etichetta non serve solo per riportare tutte le caratteristiche tecniche dello champagne, quindi informazioni alimentari chiare e verificabili, ma anche per differenziare il prodotto dalla concorrenza. Oggi la legge richiede che il consumatore abbia il diritto ad avere risposte chiare su ciò che acquista, ma è importante anche l’aspetto strettamente estetico. Il logo deve essere facilmente identificabile, originale e in grado di catturare l’attenzione.

Dom perignon si presenta in un modo efficace, perché la sua etichetta semplice, ma iconica allo stesso tempo. Nulla è lasciato al caso, ha resistito al cambio repentino delle mode, quindi riesce ancora a testimoniare la forza di una lunga tradizione.

La crescita di un’azienda dipende soprattutto dalla capacità di offrire prodotti di qualità che vengono presentati in maniera adeguata. Di conseguenza valorizzati con la massima attenzione. Dom Perignon insegna che un’etichetta può davvero fare la differenza.

Etik90, specializzata da anni nella stampa di etichette adesive per vino, permette di trovare la soluzione in linea con le specifiche esigenze. Una semplice bottiglia può quindi diventare lo strumento per diffondere un segnale forte, accattivante e che resta impresso nella mente. Basta solo ideare un’etichetta speciale, con stampe di elevate qualità, scritte chiare e colori brillanti.