Anche per l’etichettatura miele esistono delle rigorose norme che devono essere rispettate a protezione dell’acquirente finale e non solo. Bisogna infatti ricordare che il miele, allo stesso modo di ciò che avviene con gli altri prodotti agroalimentari, deve essere presentato al meglio non solo per informare adeguatamente i consumatori, ma anche per garantire elevata tutela ai produttori che immettono sul mercato merci di qualità e con precise caratteristiche nutrizionali.
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Etichettatura miele: aspetti generali
Etichettare il miele nel rispetto delle leggi di settore vuol dire differenziare il prodotto da altre proposte omonime o scadenti. Si tratta di un aspetto molto importante e a tal riguardo il Regolamento Europeo 1169/2011 sancisce tutta una serie informazioni che devono essere presenti nel campo visivo, oltre che il principio della leggibilità. Vediamo, quindi, nello specifico in cosa consistono questi aspetti sull’etichettatura miele.
Il campo visivo
Non solo la denominazione di vendita, ma anche il quantitativo netto dovranno comparire nel campo visivo. Non sarà invece necessario riportare anche il termine minimo di conservazione dell’alimento, ovvero la data entro la quale il prodotto conserva tutte le proprietà nutrizionali ma rispettando la corretta conservazione. Per il miele questo lasso di tempo non è definitivo e deve essere stabilito sotto la responsabilità di chi lo immette sul mercato. Il termine minimo, solitamente di 18 mesi e mai superiore a 2 anni, è ben diverso dalla scadenza che per il miele non è prevista.
Il principio di leggibilità
Al fine di assicurare una chiara leggibilità delle etichette del miele, la normativa europea prevede l’adozione di caratteri che dovranno avere delle precise dimensioni. Nello specifico, le lettere minuscole consentite sono quelle con altezza minima di 1,2 millimetri. Sono poi previste delle deroghe quando la confezione presenta una superficie minore di 80 centimetri quadrati.
Etichettatura miele e confezionamento
Al fine di consentire la regolare vendita al dettaglio del miele bisogna garantire la non alterazione del contenuto della confezione e per questo viene sempre raccomandata l’applicazione esterna di un sigillo di garanzia. In questo modo sarà più semplice individuare eventuali segni di manomissione a tutela dei consumatori. Volendo sul sigillo sarà possibile riportare altre informazioni presenti sull’etichetta.
In fase di confezionamento occorre tener conto delle informazioni obbligatorie che includono non soltanto la denominazione di vendita e la quantità netta, ma anche la ragione sociale del produttore e il relativo indirizzo. Bisogna inoltre indicare le informazioni sul soggetto importatore, il paese di origine in cui il miele è stato raccolto e il numero del lotto.
La denominazione minima di vendita, cioè la dicitura ‘miele’, dovrà essere accompagnata dalle voci come ‘filtrato’ o ‘in favo’, e volendo ampliata con le origini botaniche, geografiche e tutta una serie di qualità specifiche, quali ad esempio ‘apicoltura biologica’, ‘IGP’, ‘DOP’, etc. Regole specifiche sono poi previsti per i millefiori che non possono riportare questa caratteristica quando vengono miscelati in maniera artificiale.
La quantità netta può essere espressa in grammi o chilogrammi ed esiste anche una norma da rispettare per quanto riguarda l’altezza minima dei caratteri, tenendo conto del peso del prodotto.
Specifiche diciture sono poi previste per identificare il nome, la ragione sociale e l’indirizzo del produttore, così come per specificare il luogo in cui il miele viene raccolto. Il lotto, infine, serve ad assicurare la tutela merceologica e viene riportato preceduto dalla lettera L senza punto, alla quale dovrà seguire il codice alfanumerico.
Informazioni facoltative che riguardano l’etichettatura miele
Per completare il confezionamento del miele, anche se non si tratta di un obbligo di legge, si potrà inserire l’etichetta nutrizionale che riporta i valori energetici per ogni 100 grammi di prodotto.
Occorre precisare che questa etichetta resta facoltativa solo per il miele, perché nel caso in cui questo alimento dovesse essere abbinato ad altre materie prime sarà obbligatoria. Prodotti come propoli, pappa reale e polline sono soggetti invece a regole sull’etichettatura differenti, che prevedono, fra le altre, la specifica delle istruzioni per l’uso e le indicazioni per effettuare una corretta conservazione.
L’etichettatura diventa inevitabilmente più complessa e ricca di elementi nel caso di integratori a base di miele, perché in questo caso sarà necessario specificare anche le dosi giornaliere, le avvertenze, gli effetti nutritivi, quelli fisiologici e molto altro ancora.
La grafica e le metodologie di stampa che riguardano l’etichettatura miele
Alla luce di quanto specificato, l’etichettatura miele è abbastanza complessa e abbraccia numerosi aspetti, per cui è fondamentale conoscere a fondo la materia per evitare errori che possono generare tutta una serie di conseguenze spiacevoli e non solo per i consumatori, ma anche per i produttori.
Quando si etichetta il miele la prima cosa da fare è capire il tipo di confezionamento che si vuole realizzare, per poi scegliere le soluzioni maggiormente adeguate al caso specifico, considerando le numerose prescrizioni normative, come quelle che riguardano la grandezza dei caratteri e le informazioni obbligatorie.
L’etichettatura miele, pertanto, non si esaurisce alla selezione grafica più accattivante, perché al template che cattura l’attenzione dell’acquirente si affiancano regole tecniche e metodologie di stampa all’avanguardia.
Oggi Etik90 propone soluzioni personalizzate, in linea con il Regolamento Europeo in materia di etichettatura miele, nonché in grado di valorizzare al meglio il prodotto. Il cliente potrà optare per stampe originali, a colori e con grafiche più o meno complesse e minimal. Sarà anche possibile optare per la stampa con trasferimento termico e ottenere risultati dal grande impatto estetico.
Alla fine, grazie all’esperienza e alla professionalità di Etik90, si possono lavorare diversi materiali, quali ad esempio carte lisce, vergate, lucide e con differenti finiture. Il miele, a differenza di altri prodotti, non viene prodotto in condizioni di umidità o in contesti cui sono presenti fonti di calore, oli e sostanze chimiche. Questo vuol dire che si può adoperare qualsiasi materiale per la stampa, da scegliere in base alle specifiche preferenze estetiche.
Ecco, quindi, che differenziare il proprio miele e renderlo immediatamente riconoscibile agli occhi dell’acquirente finale sarà abbastanza semplice. Basta infatti la giusta etichetta che rispetta la normativa e dal design esclusivo.