La lamina a caldo e’ l’embellishment più diffuso nel campo delle etichette autoadesive.
Si tratta di un’applicazione di foil mediante metodo di stampa serigrafico durante il quale, tramite il riscaldamento di un piatto metallico generalmente in magnesio o in ottone (per le finiture più dettagliate e particolari), viene applicato il foil in base al disegno da rappresentare sull’etichetta. Il foil infatti sentendo il calore si incollerà all’etichetta.
Discorso differente invece per quanto riguarda la lamina 3D. Questo finishing infatti sfrutta sempre il surriscaldamento di un piatto metallico per incollare il foil ma, a differenza della lamina a caldo, si attacca dove troverà applicato il rilievo serigrafico, formando appunto una lamina dotata di spessore.
Misure e materiali consigliati
Sono numerosi i colori a disposizione per entrambe le finiture.
C’è da considerare che il foil non è lo stesso per tutte e due le lamine: come detto prima infatti, per la lamina 3D bisogna utilizzare un foil adatto ad incollarsi sulla vernice braille.
Per quanto riguarda il foil per la lamina a caldo invece, bisogna tener presente che c’è una differenza di materiale anche nel caso in cui l’etichetta sia in carta oppure in plastica.
Per le misure si ha un limite imposto dalla fustellatura: in fase di progettazione grafica bisogna considerare di lasciare qualche millimetro dal filo di fustella alla zona che si intende ricoprire con la lamina
Il motivo è che una volta applicato il foil durante la successiva fustellatura vi è il rischio di rompere il foil, compromettendo la qualità del prodotto finale.
Idee ed esempi
Tra le numerose possibilità di utilizzo di questa lavorazione, un’interessante applicazione può essere quella di utilizzare due colori di foil differenti sulla stessa etichetta, sia in zone differenti sia sovrapposte, o di utilizzare sempre sulla stessa etichetta un foil normale 2D e il foil 3D.
Essendo due lavorazioni che nobilitano il prodotto autoadesivo, il loro utilizzo va considerato per applicazioni su prodotti di pregio.